Camminare tra i vicoli di Napoli fino alla Sanità, il naso all’insù, assaporare la vita, la storia, l’arte, il passato, la cultura.
I palazzi antichi, il Cimitero delle Fontanelle, le Catacombe. La risata di Totò che riecheggia nell’aria.
E qui, nel cuore pulsante della città, sorge la Pizzeria Oliva, o “Concettina ai Tre Santi”, nome che proviene dall’omonima bisnonna di Ciro Oliva che nel 1951 sfornava le sue famose pizze fritte per tutto il Rione, proprio accanto all’edicola votiva di tre santi.
E’ il 2 maggio, è il mio compleanno (i primi ventisette!), e ho deciso che uno strappo alla dieta perenne me lo meritavo decisamente.
Come al solito c’è parecchia gente qui fuori che “spuzzulea” mentre aspetta, ormai è tradizione.
Si inizia con l’antipasto di “Montanarine” fritte, da mangiare rigorosamente in piedi fuori il locale durante l’attesa per il tavolo: meraviglia pura che si scioglie in bocca.
Poi un piccolo aperitivo offerto dalla casa, spumante e (ancora, per la gioia di chi ha favorito) mini Montanarine.
La difficilissima scelta della pizza, il menù che sembra un libro di fiabe, l’acquolina in bocca.
Alla fine ci siamo riusciti.
Una “Fondazione San Gennaro” (con miracolo, of course), con provola, pomodoro, briciole di tarallo e cornicione ripieno di provola e salame, l’intramontabile Margherita, una Pizza Fritta, la “Concettina”, un concentrato di sapori, e infine la pizza must della serata: “O Rraù” , con carne di manzo e di maiale, “tracchie”, polpetta, sugna, pepe e parmigiano.
E qui, al primo morso sono tornata bambina, la domenica a casa della nonna, quando si svegliava all’alba per iniziare a preparare il ragù, perchè “ce vò tiemp a’ nonn, deve pappuliare”, e una volta pronto c’era il cuzzetiello di pane intinto direttamente nella pentola che se non ti sporchi le mani e la faccia non lo stai facendo bene.
Qui c’è la migliore pizza della città, una delle migliori in assoluto al mondo, azzarderei.
Dagli ingredienti all’impasto, dal profumo al sapore: è pura magia.
Qui, si respira calore, tradizione, storia. Il personale disponibile, cordiale e attento, l’ambiente caldo e rassicurante, il profumo che inebria.
E’ un luogo che trasmette gioia, allegria, ma anche tanta generosità: l’idea della “Pizza Sospesa”, nata con il proposito di aiutare chi una pizza, per noi così scontata, non può permettersela, ha avuto un successo enorme. E così ogni altra iniziativa portata avanti dalla famiglia Oliva.
Si dice che il cuore dei napoletani batte in maniera diversa rispetto agli altri, e magari è proprio così.
Voto, 10 +!
Mamma che bontà … sono proprio golosaaaa!!!
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Spero tu possa provarla almeno una volta nella vita perché credimi, ne vale la pena!
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Non ho mai provato i manicaretti del locale di cui parli nell’ articolo ma sono Napoletana e i miei preparavano “a pizzell” spesso specie nelle festività… in gusto so che è eccezionale!!!
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Decisamente si! Ma ti auguro lo stesso di passare qui, non te ne pentirai ahahah
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Molto volentieri! 🙂 quando scendo mi organizzo!!!
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Questa pizzeria è andata anche in una trasmissione televisiva
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Anche in più di una!
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