Ritorno

“La Dea ha molti nomi, il più importante dei quali è il tuo”

 

E’ da un po’ che non ci sono.

Da un po’ non scrivo di me.

E’ che da un po’ non conosco più me stessa. Non conosco la persona che guardo allo specchio, non riconosco i gesti, i pensieri, i movimenti. Mi osservo dall’esterno, costantemente, come un fantasma.

E quello che vedo non mi va giù.

Non molto tempo fa mi sarei semplicemente abituata a questa condizione, avrei fatto finta di niente, mi sarei affidata a silenzio e musica strappalacrime e autocommiserazione.

Oggi però, no.

Oggi, ritorno.

Perché lo devo a me stessa.

Tempo fa, son venuta a conoscenza di alcuni principi della Wicca, ed ho scoperto che questa religione si basa su un solo, fondamentale comandamento, l’unico veramente sensato a mio parere. Recita così: “se non fa male a nessuno, fai ciò che vuoi”.

E per anni ci ho creduto, ed ho aspettato che il karma e qualche altra entità divina mi premiassero per aver adempiuto a quel principio in maniera così zelante, senza riflettere su un piccolo dettaglio: in mezzo a quel “nessuno”, avrei dovuto esser compresa anch’io.

Quante parti di me ho fatto a pezzi per paura che non venissero comprese, accettate?

Quante volte mi son ferita, bruciata, condannata.

Quante lettere scarlatte, paranoie, gelosie, paure.

Quante volte non mi son sentita abbastanza.

Quante volte mi sono odiata.

Quante occasioni perse, parole mai dette, proposte rifiutate.

Son diventata sempre più piccola, mi son sentita sempre più piccola.

Indolente.

 

Se oggi ritorno, è perché lo devo a me stessa. Ad ogni parte di me che ho dimenticato, che ho tenuto nascosta, che ho abbandonato per strada.

Voglio essere quella che balla per casa su musica irlandese, quella che spesso preferisce restare a casa a leggere un libro piuttosto che uscire con gli amici. Quella che le persone veramente affini, son poche, pochissime, e va bene così. Senza finzioni.

Voglio potermi fidare, affidare senza paura. Voglio poter essere la stessa persona, in gonna e tacchi alti e pigiamone e calzini peluche.

Senza più maschere.

E visitare tutti i luoghi che ancora non ho visto, girare il mondo zaino in spalla, continuare a credere nella magia, girare per musei, entrare in cimiteri e  teatri abbandonati, andare a cavallo, inciampare, cadere e riderci su.

Ridere felice, e gridare a perdifiato.

Lasciarmi andare. Lasciar andare.

Voglio sentirmi libera. Librarmi in aria, leggera.

E voglio avere il coraggio di fare tutto questo da Sola.

Uscire dal guscio e prender atto del fatto che

sono

Viva.

Sono qui, e sono viva.

 

“La Dea ha molti nomi, il più importante dei quali è il tuo.”

12 risposte a "Ritorno"

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  1. Ciao Nina B., sono appena approdata sul tuo blog e sono rimasta ammirata da questo articolo in cui mi sono rivista e credo che molti, chi più o chi meno, hanno provato queste sensazioni: tu hai dato loro le parole giuste. Ti seguirò con piacere, ciao! 🙂

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